Il Welfare come spinta per il rilancio!!! Non solo parole ma numeri importanti.
Se tutte le aziende private adottassero dei piani di welfare aziendale il valore economico che ne deriverebbe potrebbe arrivare a ben 53 miliardi di euro!!! Di questi ben 34 miliardi per le aziende, tra vantaggi fiscali e incrementi di produttività; Mentre un valore di 19 miliardi potrebbero arrivare ai lavoratori, che godrebbero così di circa una mensilità in più all’anno.
Grazie al Welfare Aziendale le PMI sostengono le priorità del PNRR: salute, donne, giovani, famiglie, comunità
Lo sottolinea al Festival dello Sviluppo Sostenibile, PAOLO STERN, consulente del lavoro e presidente di NEXUMSTP, identificando il Welfare Aziendale come leva strategica per la mobilità sostenibile capace di migliorare sia il benessere dei lavoratori che delle comunità: “Con il nuovo decreto rilancio emanato nel pieno della pandemia si pongono le basi per una crescente rilevanza e centralità della gestione della mobilità sostenibile nelle aziende attraverso la figura dedicata del mobility manager e il Piano degli spostamenti casa lavoro (PSCL). Un’attività che sarà sempre più valorizzata anche nei piani di welfare aziendale e che per la sua natura non è gravata da costi accessori per l’azienda né da tassazione per il dipendente”.
Welfarebit accanto ai Professionisti:
Il 22 Ottobre, per l’ordine dei Consulenti del Lavoro di Rimini ed in collaborazione con Ranocchi Software S.r.l. abbiamo organizzato il convegno di Studio sul Welfare Aziendale.
Un dialogo aperto tra i relatori ed i partecipanti in sala moderato dalla Dott. Romina Macrelli; con il Prof. Natalini (professore di Diritto del Lavoro, Consulente del Lavoro, Giuslavorista e Pubblicista) ed il Dott. Vinciarelli (Analista normativo, Consulente del Lavoro) si è discusso di “come vincere la concorrenza del denaro” sottolineando l’importanza che riveste la comunicazione ai dipendenti sul maggior potere d’acquisto del Welfare; si è inoltre discusso di come costruire un Welfare su misura partendo dall’analisi dei bisogni aziendali e dei dipendenti e si è analizzata la normativa calandola in numeri e casi di studio.
Infine è stato affrontato il tema dei criteri con i quali scegliere i provider, che se ad un primo sguardo possono apparire tutti simili, si distinguono molto per core business, se proprietari o reseller della piattaforma, per servizi offerti, assistenza post attivazione e sicurezza nelle transazioni.