Cosa si intende per Welfare Aziendale? Per quale motivo un’azienda dovrebbe proporlo ai propri collaboratori? Quali soluzioni e con che strumenti può essere attivato? Cos’è un Piano di Welfare Aziendale? Soprattutto, quali sono i pro, i contro, i benefici e i vantaggi del Welfare Aziendale per le imprese e i lavoratori?
Sono queste le domande a cui cerchiamo di dare una risposta in questo articolo a partire dal concetto di Welfare e la sua evoluzione per addentrarci, poi, negli aspetti peculiari del Welfare Aziendale partendo dal presupposto che rappresenta il più efficace strumento, nelle disponibilità delle aziende, per migliorare il benessere dei dipendenti e la produttività.
Indice dei contenuti:
Cos’è il Welfare
La parola inglese Welfare è entrata da tempo nell’uso corrente della lingua italiana. Un singolo termine che indica l’insieme di prestazioni e interventi erogati dalle istituzioni pubbliche – finanziati attraverso la fiscalità generale – volti a tutelare i cittadini in situazioni di bisogno o fragilità, ma anche a migliorare la qualità della vita e il benessere garantendo istruzione, cure sanitarie, assistenza, previdenza pensionistica, formazione professionale, o ancora sostenendo politiche attive del lavoro e dell’imprenditoria, della famiglia, dei diritti di cittadinanza e un tenore minimo di vita.
Evoluzione del Welfare
Il Welfare come oggi lo conosciamo nasce nel corso della seconda guerra mondiale. È questo il periodo storico in cui il benessere sociale ed economico dei cittadini viene preso in carico come responsabilità diretta dello Stato.
La presenza del pubblico si manifesta per la prima volta in modo sistemico in settori come la previdenza, l’assistenza sociale o quella sanitaria, l’istruzione e l’edilizia popolare.
Le radici del Welfare in Europa, in particolare, possono essere ricondotte al Rapporto Beveridge redatto in Inghilterra nel 1942: un vero e proprio manifesto del Welfare State. Non mancano però significativi esempi di Welfare “ante litteram”. Sempre in Inghilterra già nei primi anni del 1600 vengono promulgate le poor law, soppresse solo 200 anni più tardi; in Germania alla fine del 1800 Bismarck struttura una serie di norme a favore dei ceti più bisognosi; negli Stati Uniti nel 1935 con il Social Security Act viene fissato un punto fermo nella storia del Welfare in una forma strutturata e di prospettiva.
Il Welfare in Italia
La necessità di costruire politiche organiche a tutela dei cittadini si avverte ovviamente anche in Italia già nella prima metà del ‘900 ma è dagli anni ’60 che si verifica una forte crescita di politiche e leggi o alla nascita di istituzioni che configurano un vero e proprio Welfare di stato. Si tratta di un sistema di Welfare che si è sviluppato nel corso del tempo, includendo programmi come l’assistenza sanitaria universale, la sicurezza sociale con sussidi di disoccupazione e pensioni, prestazioni familiari, assistenza agli anziani e disabili, formazione, assistenza sociale, politiche attive del lavoro, inclusione sociale e equità di genere.
Ruolo dello Stato e delle Istituzioni
Il ruolo dello Stato e delle istituzioni è fondamentale nel sistema di Welfare italiano. Tuttavia, risulta che il Welfare State in Italia tende a favorire maggiormente i gruppi già inseriti nel mercato del lavoro, a scapito di chi è in situazioni di precarietà o scarsa partecipazione. Accanto al Welfare Pubblico, si è sviluppata anche una componente privata con il Welfare aziendale, il Welfare contrattuale e il Welfare bilaterale, che integrano e supportano il sistema pubblico. Lo Stato ha scelto, quindi, di regolare il Welfare Aziendale attraverso il TUIR, il Testo Unico delle Imposte sul Reddito negli articoli 51, 95 e 100, i quali sanciscono i servizi che possono essere erogati ai collaboratori e alle loro famiglie da parte del datore di lavoro e le modalità di fruizione annuali degli stessi.
Il sistema di Welfare tra pubblico e privato
È del tutto evidente che il sistema di Welfare, così come quello della sanità, in Italia abbiano una vocazione universalistica che ne rappresenta al contempo la forza e la debolezza. Se l’obiettivo, infatti, è quello di assicurare a ciascun cittadino uguali diritti e servizi di assistenza a protezione, tale tensione genera sovraccarichi del sistema o problemi di natura gestionale e di risorse.
Anche per questo motivo si assiste ad una crescente rivalutazione dell’iniziativa privata in affiancamento di quella pubblica. Associazioni, gruppi di volontari, fondazioni, sindacati ed enti datoriali, imprese sociali, ma anche banche, assicurazioni e imprese, queste ultime con specifici piani di Welfare aziendali rivolti ai propri collaboratori.
Cos’è il Welfare Aziendale
Per Welfare Aziendale si intende l’insieme delle iniziative promosse dall’azienda volte ad incrementare il benessere del lavoratore e della sua famiglia. Si può caratterizzare sia attraverso l’attribuzione, come vedremo, di bonus welfare ai dipendenti, ma anche attraverso benefit di altro genere quali, ad esempio, la creazione di asili o palestre aziendali, specifici accordi di lavoro agile, pratiche di car sharing o car pooling, ecc.
Caratteristiche del Welfare Aziendale
L’azienda attribuisce un Budget Welfare in favore dei propri dipendenti, tutti o categorie omogenee, e rende disponibile, tramite un portale dedicato, un panel di servizi divisi per aree di intervento: istruzione, mutui, salute, previdenza, famiglia, sport, buoni spesa, buoni pasto e molto altro ancora.
Il Welfare Aziendale rappresenta un importante strumento gestionale per migliorare la qualità della vita dei dipendenti attraverso benefici extra-salariali offerti dalle aziende. Queste iniziative mirano a favorire il work-life balance, valorizzare il tempo libero e aumentare il potere d’acquisto delle famiglie senza incrementare il reddito imponibile. Le soluzioni di Welfare Aziendale rafforzano il clima aziendale e aumentano le performance, con un focus sul benessere e la produttività dei dipendenti.
Le disposizioni contenute nei principali CCNL hanno introdotto l’utilizzo dello strumento del Welfare su larga scala per diffondere la cultura dell’utilizzo di questo strumento. È inoltre possibile per le Aziende attuare un Piano di Welfare Aziendale inserendolo nella contrattazione di 2° livello con le parti sindacali o unilateralmente da parte del datore di lavoro con la redazione di un Regolamento Welfare. Si può rivolgere alla generalità dei dipendenti oppure a categorie omogenee stabilite con criteri oggettivi.
Il Welfare Aziendale è uno strumento strategico da definire in ogni suo aspetto con chiarezza e accuratezza in modo tale da ottenere un concreto sostegno ai propri collaboratori, consentendo all’azienda di risparmiare e nel contempo al dipendente di ottenere maggiore potere d’acquisto
Tipologie di Welfare Aziendale
Welfare Contrattuale
Questa tipologia di Welfare Aziendale è obbligatoria sulla base del contratto nazionale (CCNL) applicato. Le aziende devono garantire ai propri dipendenti una serie di Servizi e Benefit previsti dal contratto collettivo, come assistenza sanitaria integrativa e forme di previdenza complementare.
Welfare da Premio di Risultato
Questa modalità permette ai dipendenti di convertire, in tutto o in parte, il proprio premio di produzione in Welfare Aziendale. Il Welfare da Premio di Risultato consente di beneficiare di vantaggi fiscali sia per l’azienda che per il lavoratore.
Welfare Puro o Welfare Aziendale On Top
Il Welfare puro, o OnTop, è definito attraverso un regolamento aziendale unilaterale per categorie omogenee di lavoratori. Questa soluzione offre maggiore flessibilità nella scelta dei servizi e dei benefit da erogare ai dipendenti.
Queste tre tipologie di Welfare Aziendale offrono alle aziende diverse opportunità per sostenere il benessere dei propri collaboratori, in linea con le esigenze del contratto nazionale e i premi di produzione.
Come funziona il Welfare Aziendale
Il Welfare Aziendale è strettamente collegato al concetto di benessere aziendale (Wellbeing). L’azienda diventa un elemento fondamentale per favorire il work-life balance e valorizzare il tempo libero dei dipendenti e delle loro famiglie. Questo approccio innovativo aumenta il potere d’acquisto senza incrementare il reddito imponibile, migliorando così la qualità della vita lavorativa e personale.
Le principali caratteristiche del Welfare Aziendale a favore del benessere dei dipendenti includono:
- Offerta di Servizi e Benefit personalizzati per soddisfare le esigenze specifiche dei dipendenti e delle loro famiglie
- Promozione di un migliore work-life balance attraverso iniziative di conciliazione tra lavoro e vita privata
- Attenzione alla salute e al benessere dei dipendenti con programmi di assistenza sanitaria e previdenziale
- Valorizzazione del tempo libero e delle attività ricreative per i dipendenti e i loro familiari
- Iniziative per lo sviluppo professionale e il miglioramento delle competenze dei dipendenti
- Benefici fiscali per l’azienda e i dipendenti grazie all’inquadramento dei Servizi e Benefit come fringe benefit
Attraverso queste caratteristiche, il Welfare Aziendale si rivela uno strumento strategico anche per rafforzare l’immagine e la competitività dell’azienda sul mercato.
L’importanza del Piano di Welfare Aziendale
Il successo di una strategia di Welfare Aziendale dipende in gran parte dalla predisposizione di un Piano di Welfare Aziendale efficace e funzionale, ovvero che consenta ai dipendenti di fruire pienamente dei bonus a loro disposizione.
L’implementazione di un efficace Piano di Welfare Aziendale richiede un approccio strategico e una attenta pianificazione. Inizia con l’analisi dei bisogni reali dei dipendenti, attraverso questionari anonimi o interviste, per comprendere le loro esigenze e preferenze in merito ai flexible benefit da offrire.
Successivamente, si procede alla scelta dei Servizi e Benefit più adatti, creando un paniere di opzioni che soddisfino le diverse necessità dei lavoratori. La selezione di un partner affidabile per l’erogazione dei servizi tramite una Piattaforma di Welfare Aziendale conforme alla normativa è un passaggio cruciale.
Una volta strutturato un progetto welfare diventa fondamentale comunicare e condividere l’iniziativa con i dipendenti, evidenziando i vantaggi fiscali e le opportunità offerte dal Piano di Welfare Aziendale. Questo garantisce una migliore comprensione e una più ampia adesione al programma di flexible benefit.
Un Piano Welfare ben strutturato e implementato con cura può portare a importanti benefici per l’azienda, come l’aumento della produttività, il miglioramento del clima aziendale e una maggiore capacità di retention dei dipendenti.
I tre ingredienti per costruire il Piano di Welfare Aziendale
Analisi dei bisogni dei dipendenti
- Questionari anonimi o interviste per comprendere le esigenze dei lavoratori
- Valutazione delle preferenze in merito ai fringe benefit
- Identificazione delle aree di interesse e delle priorità dei dipendenti
Scelta dei Servizi e Benefit
- Creazione di un paniere di fringe benefit personalizzati
- Selezione di un partner affidabile per l’erogazione dei servizi
- Implementazione di una Piattaforma di Welfare Aziendale conforme alla normativa
Gestione della Piattaforma di Welfare Aziendale
- Comunicazione e condivisione dell’iniziativa con i dipendenti
- Valorizzazione dei vantaggi fiscali del Piano di Welfare Aziendale
- Monitoraggio e ottimizzazione continua del programma
Destinatari e Beneficiari del Welfare Aziendale
Il Welfare Aziendale coinvolge principalmente i lavoratori beneficiari, ovvero i titolari di reddito di lavoro dipendente e redditi assimilati. Possono essere beneficiari i dipendenti con contratti a tempo determinato o indeterminato, full-time o part-time, inclusi lavoratori in smart working, stagisti, lavoratori a progetto e apprendisti.
Inoltre, alcuni benefit del Piano di Welfare Aziendale possono essere estesi anche ai familiari a carico del dipendente, come stabilito dall’art. 12 del TUIR. Ciò include coniuge, genitori, figli, fratelli, sorelle, suoceri e altri familiari.
Le categorie di dipendenti che possono usufruire del Welfare Aziendale vanno quindi ben oltre i soli lavoratori a tempo indeterminato, includendo anche collaboratori esterni, come liberi professionisti o fornitori, anche se con una portata di benefici più limitata rispetto ai dipendenti diretti.
Inoltre, i piani di Welfare stanno prendendo in considerazione sempre più anche i lavoratori con contratti atipici, offrendo loro accesso a servizi sanitari di base, contributi per la formazione e supporto alla conciliazione vita-lavoro.
Quali Servizi e Benefit sono inclusi nel Piano Welfare?
Il Piano di Welfare Aziendale offre una vasta gamma di Servizi e Benefit per supportare il benessere dei dipendenti. Tra questi troviamo l’assistenza sanitaria e previdenziale, i servizi per la famiglia, oltre alla mobilità e ai trasporti.
Assistenza Sanitaria e Previdenziale
I Servizi Welfare possono includere la copertura assicurativa sanitaria integrativa, che garantisce rimborsi per visite specialistiche, esami diagnostici e ricoveri ospedalieri. Inoltre, è possibile attivare piani di previdenza complementare, che offrono una pensione integrativa al sistema pubblico.
Servizi per la Famiglia
Il Piano di Welfare Aziendale può inoltre fornire servizi a supporto della famiglia, come l’accesso a nidi aziendali o convenzioni con asili e scuole private. Possono essere previsti anche rimborsi spese per l’istruzione dei figli o per l’assistenza agli anziani familiari.
Mobilità e Trasporti
Per agevolare gli spostamenti casa-lavoro, il piano di Welfare può includere benefit aziendali come abbonamenti ai trasporti pubblici, buoni carburante o convenzioni per l’utilizzo di auto e biciclette aziendali. Questi servizi promuovono una mobilità più sostenibile e contribuiscono al benessere dei dipendenti.
In sintesi, il Piano di Welfare Aziendale offre un ampio ventaglio di Servizi Welfare, benefit aziendali e rimborsi spese per migliorare il benessere complessivo dei dipendenti e delle loro famiglie.
I vantaggi del Welfare Aziendale per le aziende
L’implementazione di un Piano di Welfare Aziendale può portare numerosi benefici alle aziende. Uno dei principali è l’aumento della produttività del personale. Offrendo Servizi e Benefit che migliorano il benessere dei dipendenti, le aziende possono ridurre l’assenteismo e il turnover, contribuendo a un clima aziendale più positivo e motivante.
Oltre ai vantaggi in termini di produttività aziendale, il Welfare aziendale può anche rafforzare l’employer branding dell’azienda, migliorandone l’immagine e la reputazione come datore di lavoro attento ai bisogni dei propri dipendenti. Ciò può risultare particolarmente vantaggioso nel mercato del lavoro, aiutando a attrarre e trattenere i talenti.
Da non sottovalutare i significativi benefici fiscali del Welfare Aziendale. Le aziende possono dedurre dal reddito le spese sostenute per l’erogazione di Servizi e Benefit ai dipendenti, godendo di un risparmio fiscale che può raggiungere anche il 40% degli importi lordi erogati. Nello specifico, sulla retribuzione erogata con lo strumento del Welfare, l’azienda:
- non paga i contributi Inps c/ditta
- non paga i premi Inail
- porta in deduzione il costo dalla base imponibile Irpef/Ires
Il Welfare, inoltre, salvo diversa previsione del contratto collettivo applicato, non confluisce nella retribuzione utile TFR e non incide sugli istituti indiretti e differiti (13ª, 14ª, ferie, ROL, ex festività). Infine, il Welfare Aziendale rappresenta un elemento fondamentale per l’accesso ai benefici riservati alle imprese dotate di un bilancio di sostenibilità, in quanto virtuose e attente ai bisogni dei propri dipendenti.
I vantaggi del Welfare Aziendale per i dipendenti
I dipendenti che beneficiano di un Piano di Welfare Aziendale strutturato sono mediamente più soddisfatti e coinvolti, si riduce, perciò, l’assenteismo e la rotazione del personale. Inoltre, il miglioramento del clima aziendale tramite un Piano di Welfare Aziendale porta a un ambiente di lavoro più positivo, collaborativo e sereno, riducendo la conflittualità interna e favorendo la coesione del team.
Oltre agli aspetti di benessere aziendale (Wellbeing) e di conciliazione vita-lavoro uno dei vantaggi più significativo è quello legato all’aumento del potere d’acquisto:
- +35% in caso di premio assoggettato a tassazione ordinaria (sul Welfare non si pagano i contributi a carico del dipendente, Irpef, addizionale regionale e comunale)
- +20% nel caso di premio assoggettato ad imposta sostitutiva del 10%, attualmente ridotta al 5% (sul Welfare non si pagano i contributi a carico del dipendente e l’imposta sostitutiva)
Significativi anche i vantaggi fiscali. Il Welfare Aziendale non aumenta, infatti, l’imponibile fiscale e quindi non viene toccata la misura delle detrazioni (familiari a carico e altre detrazioni) e la misura degli assegni per il nucleo familiare. Il Welfare inoltre non aumenta le soglie reddituali ai fini ISEE e non colloca il dipendente nella aliquota per scaglioni Irpef superiori.
Infine, attraverso le convenzioni sul territorio i dipendenti accedono agli ulteriori sconti garantiti dalla piattaforma.
Tanti pro e qualche contro…
I contro per le aziende
La gestione di un Piano di Welfare Aziendale può risultare assai impegnativa poiché richiede risorse e competenze per coordinare fornitori, verificare gli sviluppi del piano, comunicare i benefit. Compiti che vengono affidati a provider qualificati.
I contro per i dipendenti
Le resistenze che ricorrono tra dipendenti e collaboratori sono riconducibili al fatto che l’erogazione dei benefit avviene sotto forma di beni e servizi e non sotto forma di denaro. La possibilità, evitabile attraverso un’appropriata analisi preliminare, che i benefici offerti non corrispondano ai reali bisogni dei dipendenti.